20-08-2020

Entra nel vivo il progetto Habit.A: il protocollo Itaca è il primo a tenere conto del cambiamento climatico

Il protocollo ITACA è il primo che, attraverso all’azione del progetto europeo Interreg-Alcotra Habit.A, si arricchisce di due schede di valutazione che considerano anche il cambiamento climatico, la qualità architettonica e il livello di integrazione dell’edificio nel contesto in cui è inserito

Parlare di architettura ed edilizia responsabili significa progettare, ristrutturare e costruire per far sì che gli edifici non solo siano sostenibili da un punto di vista ecologico e ambientale, ma anche per quanto riguarda l’inserimento nel contesto preesistente, per incrementare uno sviluppo culturale, turistico e sociale. Nel contempo, significa anche aumentare l’attenzione alla sensibilizzazione dei cittadini riguardo il tema.

 

Il progetto Habit.A, fra i suoi obiettivi ha l’integrazione degli strumenti di valutazione con nuovi indicatori che diano la giusta importanza, appunto, anche alla qualità architettonica e al livello di integrazione delle costruzioni nell’ambiente in cui si inseriscono, oltre che alla sostenibilità.

 

Nello specifico, sono state aggiunte due schede di valutazione al protocollo ITACA, che considerano anche gli aspetti di cui sopra.

Questo processo si è sviluppato in tre fasi.

  • Fase I:
    • ricerca dei dati delle attività nel 2018
    • analisi documentale e stesura delle schede specifiche
    • ricerca sul campo di edifici premianti dal punto di vista del risparmio energetico.

  • Fase II:
    • ricerca dei cambiamenti climatici
    • analisi documentale e stesura delle specifiche schede.
      Qui è subentrata iiSBE (international initiative for a Sustainable Built Environment), che si occupa di adattamento e resilienza ai cambiamenti climatici. Sono stati ipotizzati i criteri e ricercati nuovi indicatori fino ad arrivare a una prima stesura di 17 nuove schede
    • analisi critica del lavoro raccolto nelle 17 schede ad opera di iiSBE e del gruppo di lavoro che è intervenuto durante le due fasi
    • riduzione/semplificazione a 2 schede riepilogative:

      • 1_Sito – Inserimento nel paesaggio
      • 2_Integrazioni_soluzioni_architettoniche-tecnologiche-costruttive

 

  • Fase III:

    • test di funzionalità su edifici esistenti e certificati con il protocollo ITACA

Qualche dettaglio in più

 

Più nello specifico, le schede hanno le seguenti caratteristiche.

 

Q.1_Sito – Inserimento nel paesaggio:

  • area di valutazione: qualità architettonica e di paesaggio
  • esigenze: valorizzare progetti mirati al recupero dell’esistente, ad un limitato consumo di suolo (conservazione del terreno agricolo) e alla tutela della biodiversità
  • indicatore di prestazione: percentuali di soluzioni migliorative nella documentazione tecnica e illustrativa relativa alla sostenibilità del progetto in relazione al sito
  • cluster ambientali di riferimento: rapporto con la pendenza, stabilizzazione del terreno, vegetazione, ventilazione naturale, orientamento, sistemi di riuso integrati, disegno degli spazi aperti.

 

 

Q.2_Integrazioni_soluzioni_architettoniche-tecnologiche-costruttive:

  • area di valutazione: qualità architettonica e di paesaggio
  • esigenze: individuazione di soluzioni architettoniche, la cui morfologia risponde a strategie di efficienza energetica
  • indicatore di prestazione: percentuali di soluzioni migliorative nella documentazione tecnica e illustrativa relativa all’accessibilità e alla fruibilità dell’edificio preso in considerazione
  • cluster ambientali di riferimento: sistemi di accumulo, logge, controllo della radiazione solare (schermature), posizione e visuali (impianti FV e T), coibentazione termica (cappotto).